lunedì 19 dicembre 2011

"Wake Up" Mad Season 1995

Non è che da questa storia ci sia da aspettarsi molto di diverso da quello che si puo' immaginare. Bionda-culo-alto si è appoggiata con una certa scioltezza sul mio divano, spostando con grazia i cumuli di riviste, cd e pacchi vuoti di sigarette e cazzate varie lasciate li' con una certa dovizia. Mentre facevo il caffè e lei fumava mi ha spiegato la poco lacrimevole storia dell'infelice rapporto con il marito, le liti, le botte e il fatto che lei per uscire dal casino in cui si era messa aveva preso dei documenti che non sarebbero dovuti uscire dalla cassaforte di lui. Lei chiaramente li aveva presi, scansionati e messi su una chiavetta( che poi era il contenuto della busta) e l'aveva cacciato di casa minacciandolo. Lui evidentemente non l'aveva presa troppo bene e aveva chiesto di controllarla ( a questo punto mi sarei dovuto incazzare un bel po' con il mio amichetto Vanni, ma ora non c'era tempo) e visto che non aveva avuto informazioni di sorta era passato alle maniere forti. E io ero finito nel mezzo.
Cazzo.
Che stratega il ciccione. Si era scordato del sottoscritto.O che diavolo gli era passato per la testa?
" Senti Bionda" mentre stavo versando il caffè da brava massaia " Cosa vuoi fare ora?"
" Non pensavo che la cosa andasse cosi'..."
"Beh certo non si puo' parlare di rapporti civili"
"Quando le cose finiscono , non finiscono mai bene..."
"Anche questo è vero..."
" E io non ho proprio una reputazione...penso voglia farmi passare da quella che se ne approfitta"
" E non è cosi'?"
"...Forse un po'...Ma lui non ha fatto lo stesso?"
"Certi giorni non posso far a meno di essere un single felice"
"Davvero?" sbuffando e guardandosi intorno.
"Già" guardandola negli occhi e soffiandogli il fumo in viso.
 " E ora cosa faccio?"
"Intanto dammi la chiavetta, la mettiamo al sicuro qua...e aspettiamo la mossa della tua dolce metà"
Ho aperto il vano dell'armadio e ho messo la chiavetta  attaccata con dello scotch in fondo a un cassetto dove dovevano stare le cravatte.
Mai portato cravatte.
Poi ho provato a telefonare a Vanni. Nessuna risposta. Bastardo.
Non avevo nulla in frigo, e quando sei con una donna e non sai che fare non c'è nulla di meglio che portarla a mangiare...anche perchè dell'altro mi sembrava estremamente improbabile.
Lei non ha fatto una piega, si vede che era abituata.
Io stranamente pure.

domenica 27 novembre 2011

"1979" Smashing Pumpkins 1996

Insomma,
va bene tutto e sono sempre stato un po' incasinato, ma non ho mai avuto la sindrome di salvatore di donne in pericolo. E francamente sino a quel momento non mi era mai venuto in mente che il lavoro potesse essere per qualsiasi motivo pericoloso.
Cazzo!
Va bene avevo rimediato un bacio.
Ma porca miseria non ero mica un adolescente innamorato.
O almeno non mi sarei dovuto comportare come tale.
"Che cretino il tipo!"La bionda si era ricomposta e voleva minimizzare.
"Mi vuoi far credere che quel...carroarmato che ci ha provato ad investire in realtà non era altro che una casalinga distratta da una telefonata mentre guida il suo mezzo un po' fuori misura?"
"Stai esagerando"
"E tu mi prendi per cretino?"
"Senti andiamo via di quà..."
"E dove bellezza? Torniamo a casa tua dal tuo amichetto o facciamo un altro giro evitando automobilisti distratti?"
"..."
"Capo! Tutto bene? oramai quello scemo vi investiva!"
Tempismo perfetto Bambi.
"Si " Ho cercato di continuare a incalzare la bionda senza successo."quindi..."
"Senti, andiamo a casa tua e ti racconto tutto..."
La cosa suonava benissimo e malissimo allo stesso tempo.
Mi sarei dovuto preoccupare di più, ma chiaramente il cosmo e il mio testosterone mi lavoravano contro.
"Bene, lascio Mr. e Lady Bear da qualche parte poi andiamo da me..."
Siamo scesi dall'antica terra della libertà in un lampo, ho scaricato il dinamico duo e mi sono diretto verso la casbah.
L'unica cosa intelligente che ho fatto è stato gironzolare per la barafonda un po', per evitare che mi seguissero.Mi sono sentito scemo, ma anche un po' più tranquillo quando poi ho parcheggiato la macchina davanti alla casa del mio vicino cinese stronzo.
Sono salito sulle scale esterne di casa con la bionda a seguito.Mi sono compiaciuto quando la mia vicina impicciona ha fatto due occhi cosi' guardandola.
Com'è che non mi preoccupo mai delle conseguenze delle mie azioni?

sabato 19 novembre 2011

"Sweet Euphoria" Chris Cornell 1999

Ho scordato un sacco di cose nella mia vita: appuntamenti, occhiali, chiavi di casa.
Ho scordato di essere impegnato a volte, ho scordato che certe cose sarebbe meglio non rivangarle.
Ho scordato anche di essere meno stronzo, ho scordato soldi, visi, promesse, compleanni. Ho scordato di evitare alcune persone.Ho scordato di evitare farmi i lividi.
Ma il bacio della Bionda-Culo-Alto, beh...sarà difficile scordarselo.
Nonostante sia stato casuale, dettato dal momento e un po' rubacchiato.
E' stato come ricordarsi che oltre il casino, oltre le ammaccature e il destino ci sono anche giornate luminose, quelle che si mettono via per tirarle fuori quando piove.
E mi ha fatto incazzare.
Perchè se non ti ricordi certe cose, forse si sta un po' meglio, ci si abitua alle schivate, a sghignazzare del destino e a prendere un certo tipo di misure alla vita.
Poi invece, basta un fuoco d'artificio per rimettere tutto in discussione.

Siamo arrivati a dogana in un baleno, la Bionda ha frugato un tempo improbabile nella borsa, poi ha stretto nelle mani qualcosa e si è fiondata all'interno della banca senza che potessi dire nulla. Sono sceso cercando di seguirla ma la mia titubanza e il suo tempismo mi avevano fregato, quindi mi ero deciso ad aspettarla fuori, fumando una sigaretta dopo l'altra per una buona mezz'oretta.
Fumavo per riempire il tempo, accendendo una sigaretta col mozzicone dell'altra, camminando avanti e indietro come i pupazzi del tirassegno.
Non mi ero neppure arrischiato a prendere un caffè, nell'idea che se mi fossi distratto, sicuramente mi sarebbe sfuggito qualcosa di fondamentale.
Mi ero avvicinato alla macchina e avevo mandato le orche assassine a prendermi della caffeina e del tabacco, ma non mi ero accorto del Suv che si era posizionato ad un paio di metri dal catorcio.
Carla era uscita, con una grossa busta gialla e un passo deciso. Il Suv era partito di scatto non appena lei aveva attraversato la strada mentre io le ero andato incontro.
E' stato un attimo, probabilmente la fifa, ma sono caduto su di lei. Qualcuno avrebbe potuto dire buttato, la verità è che mi ero lanciato per terra per evitare il contatto e l'avevo presa in pieno.Siamo rotolati mentre il macchinone si allontanava.
Stesi uno sull'altro la bionda mi ha guardato per la prima volta diversamente.Ci siamo alzati.Mi ha abbracciato.Mi sono preso un bacio.Le me lo ha dato, ma poi si è ritratta.
L'unica cosa che ho saputo dire è stata
"Ma in che diavolo di guai ti sei messa?"

giovedì 17 novembre 2011

"Swallowed" Bush 1996

Davanti al catorcio la bionda non ha fatto una piega, neppure quando quando ha visto i due orsi che ho prontamente fatto accomodare dietro maledicendomi. Cazzo, l'immagine non era delle migliori, grazie a dio avevano spostato tutto il ciarpame dietro, in compenso aleggiava un forte odore di canna.
E non ha fatto cenno neanche a questo, anzi ha fatto un mezzo sorriso e ha lanciato una occhiata di simpatia che al sottoscritto non era mai stata rivolta.
Ha preso altri punti quando, mentre abbassavo i finestrini, ha sfoderato dalla borsa tabacco e cartine.
Insomma, se avesse suonato il basso sarebbe stata la donna ideale della mia adolescenza, perchè le bassiste, come avrete notato, sono sempre ragazze dannatamente sexy.
Ho acceso il catorcio.
"Cos'è questo casino?"
Come non detto
"Una vecchia cassetta"
"Ah, e ascolti ancora questa roba?"
A volte si prendono certe cantonate...
"Vuoi ancora un passaggio?"
"Scusa"
"Dove andiamo'"
"San Marino"
L'ho guardata, ho spento la macchina.Se voleva giocare aveva sbagliato persona.Almeno speravo.
"Si...dove?"
Ha sbuffato, aveva perso l'inerzia dell'iniziativa e l'aveva capito.
"Credito Commerciale a Dogana"
"Bene"
Ho acceso la macchina e ho alzato il volume.
Ero già sulla superstrada quando l'ho riabbassato un pò, sicuro di averla infastidita.
"Cosa c'è?"
"..."
"Dico, cosa c'è al Credito Commerciale?"
"Soldi"
"Per cosa?"
"Per te, no?"
"Hai capito male"
"Ok, ok...anche documenti
"Di cosa?"
"Scusa ma tu non sai cosa sta succedendo vero?"
"Ne so abbastanza perchè tu finisca nei guai, e se non te ne fossi accorta ti sto aiutando...per ora"
100 punti per me.
"E' complicato"
"Centra con Buscemi?"
"Busc...Carlo.Puoi smettere di chiamarlo cosi'?"
"Ti da fastidio?"
"Mi confonde"
"Non avrei mai detto"
"Cosa?"
"Che fossi una che si confonde"
Stavo conducendo il match.
"Capo..."
Da dietro Bambi stava richiamando l'attenzione.
"...c'è l'autovelox"
Indicava a pochi metri davanti a me, vvvvum...passato.
"Mavaffanc... "
La bionda mi ha sorriso, o ha sorriso.
La cosa sarebbe cambiata parecchio.Com'è che non avevo ancora fatto qualcosa senza mettermi nei guai?
Avrei dovuto darmi un pugno in testa dopo averlo pensato.
Invece niente, poi il niente mi sarebbe venuto addosso.
Pesantemente.

sabato 12 novembre 2011

"High and dry" Radiohead 1993

Femmine,
è dalla notte dei tempi che mi fregano. Un mio caro amico mi ha sempre detto "Se pensassi al lavoro quanto alle donne, saresti al MoMa" .
Eh grazie, pensavo ad una carriera donne viaggi e soldi.Invece soldi pochi, viaggi meno, mi vorrai lasciare almeno qualcosa?
Che poi a pensarci bene sono anche monogamo. A fasi alterne.
Diciamo che sono molto svizzero quando bisogna trattare i termini di una "relazione"
Anche perchè il bestiario comprende davvero una serie di categorie molto precise.
Mica ho detto che attiro le suonate per caso.
Quelle fricchettone-intellettual-radical-chic. Andavo nei musei di arte moderna, a vedere quelli che bruciano i copertoni e fanno le "performance". Loro parlavanoparlavanoparlavano. E io sisisisi. Pensavo che ero io a fregarle. Mica vero. A pensarci bene magari ci finivi a letto ma dopo esserti sciroppato diverse ore di noiosissime mostre, una cena che pagavi, e una serie di chiacchiericci da mal di testa. Senza considerare quello che bisognava bere per sopportare quello strazio.
Hanno sempre condotto il gioco. E io queste le consideravo vittorie.
Quelle artiste, che tutto sommato erano solo donne all'ennesima potenza, ovvero schizofreniche al cubo, capaci di inscenare drammi shakespeariani per il colore di un paio di scarpe.
Quelle che facevano le bariste, grandi esseri mitologici della mia generazione,sirene sorridenti dispensatrici di alcool, che mi hanno ridotto il fegato un colabrodo, massacrato il portafoglio e hanno spostato l'asse della mia giornata dal giorno alla notte.
Quelle che erano professioniste stressate, che il giorno prima ti amavano, il giorno dopo non potevano portare avanti una relazione perchè non avevano il tempo, e la loro carriera prima di tutto.
Quelle straniere, che avevano sempre una relazione a casa che però erano in crisi e avevano deciso che venire con te solo una volta non era tradimento salvo rimangerselo la volta dopo.
Quelle veramente belle, e sono stati dolori.
Qualcuna mi ha fatto trottare, qualcuna l'ho schivata.
Una ha fatto davvero tanti danni.
Per questo mi ero tirato fuori per un pò.

Fino ad oggi almeno.
Non capita tutti i giorni di essere davanti al MoMa. In lacrime.

lunedì 7 novembre 2011

"Plush" Stone Temple Pilots 1993

Voglio essere chiaro.
Non ci avevo neanche provato. Dico a resistere a quella scena. Agli occhi che si riempivano di lacrime, al labbro che si mordeva cercando di trattenerle. Ai capelli che le nascondevano il viso. Pacchetto completo.
E' che la maggior parte degli uomini rimane fregata da certe situazioni. Naturalmente la femmina in questione deve essere notevole, se è brutta puo' piangere e scalciare fino alle prossime olimpiadi delle brutte. Tanto nessuno se la fila.
Ma porca miseria questa meritava tutta la mia attenzione. E siccome l'uomo è intrinsecamente e vergognosamente stupido in certe situazioni, non mi era balenata l'idea che questa cosa mi avrebbe fatto perdere di vista il mio obiettivo: i soldi.
E' la visione orizzontale della vita, giri giri giri e ti fermi quando trovi qualcosa di interessante, poi riparti.
Le donne invece pensano in verticale. Non è una questione di priorità, di sensibilità o di analisi.
E' questione di geometria.
Quindi dopo essere rimasto ad osservare quella scena meravigliosa qualche secondo, perchè anche l'estetica vuole la sua parte, mi ero alzato per confortarla,cercando di tirar fuori quel pallido rimasuglio di maschio alfa che mi era rimasto tra la pezza bagnata e l'occhio gonfio.
E pensavo avrebbe funzionato, davvero.
Ma lei mi aveva guardato gelandomi. Aveva già deciso. E io dietro. Ma era stata cosi' comprensibile da farmi sembrare partecipe alla decisione.E questo per assurdo mi era piaciuto ancora di piu'. Ho un certo senso del masochismo. D'altronde sono uscito con una di Bologna per piu' di un anno.
"Mi puoi aiutare"
"Non so" .Certo che ti aiuto, se tiri un rametto te lo riporto scodinzolando.
"Devo andare a prendere una cosa"
"Ho la macchina di sotto" Bau bau bau
"Prendo la borsa e andiamo"

Sono appena diventato il cavalier servente della donna che dovevo pedinare.
Gratis.

sabato 5 novembre 2011

"Smell like teen spirit" Nirvana 1991

"Allora? chi cazzo sei?"
Buongiorno principessa.
PUM
Calcio nello stomaco.
Adesso basta!
Ho provato a respirare, poco e male. Non sono un atleta, ma per nulla al mondo mi sarei fatto dare un altro colpo dalla bionda. Non di quel genere intendo.
Ha preparato un altro calcio, ho preso con la mano sinistra lo stivale e l'ho ruotato. E' finita con culo per terra.
Due a uno.
"Brutto stronzo!"
Ho cercato di rialzarmi, biascicando qualcosa
"Calma, calma,calma"
Mi sono trascinato a quattro zampe verso un tavolino mentre la bionda mi ha lanciato l'ennesimo sguardo di traverso mentre si massaggiava il fondoschiena.
Ho pensato in ordine:
che stavo facendo collezione di quel genere di sguardi
che mi ero fatto mettere KO da una donna
che questa tizia picchiava come un camionista
che comunque aveva un gran bel culo.
Tutto invece di pensare a come uscire da quel cazzo di guaio.
Già, perchè non avevo mai dato seriamente peso a quello che stavo facendo, era un mezzo gioco, pagato.
La cosa invece aveva preso forma consistente quando dalla bocca rosa glitterata è partito il colpo.
"Basta, chiamo la polizia!"
Già, e io cosa gli avrei raccontato?
Poi, era come scesa l'illuminazione divina.
"E gli racconti anche di Steve Buscemi?"
"..di chi?"
"Del tizio con cui stavi litigando..."
"Che ne sai?"
"Ne so quanto basta, chiama ...chiama"

 Sarebbe stata anche una situazione divertente , la bionda per la prima volta seduta nervosamente davanti, giocherellando con la fede, con quelle chilometriche gambe accavallate in bella vista, se non avessi avuto uno straccio gocciolante pieno di ghiaccio sulla faccia, mentre cercavo di non fare casino su  quel divano candido dove mi ero spiaggiato. L'occhio lo sentivo un melone, cercavo di non lamentarmi anche se il mio corpo urlava ahiahiahi, e tutte le volte che mi muovevo dal pacco schizzava un cubetto di ghiaccio.
Avevo bluffato bene, o meglio avevo bluffato e lei aveva voluto crederci.
Probabilmente non aspettava altro.

"Quindi Buscemi?"
"Chi? AH ...Carlo, bastardo..."
Andavo a braccio, come nelle interrogazioni a scuola, prendi una informazione, giraci attorno e aspetta che il tuo interlocutore abbia voglia di continuare.Andava sempre abbastanza bene. A parte matematica. Avevo 4.Non era una gran chiacchierona la prof.
"Appunto ...Carlo, avete...avuto...una... discussione"
"Chiamala discussione"
"Si...si fa per dire...."
"Non me lo aspettavo, davvero non me lo aspettavo"
"Era la...prima ...volta"
Mi ha lanciato un sguardo che mi ha trapassato
"Certo, cosa credi?"
"No è che sai...a volte, tra persone...succede che..."
Stavo annaspando, che cosa cosa diavolo stavo dicendo?
"Se avessi saputo che mi sarebbe entrato in casa cosi', avrei preso le mie precauzioni"
"Quindi...mai  in casa..."
"Ti sembra normale?"
Boh, se due hanno una relazione extraconiugale il normale è labile, quantomeno lo si sistema a spanne.
"Dipende..."
"Non è particolarmente divertente accogliere in casa chi ti ricatta, no?
Ricatto ? mi sono tirato su, mi è partito un altro cubetto.
"Ma che bastardo!"
Lei mi ha guardato incuriosita. Ha quasi sorriso.
"Già"
"Ma come ...dico...con un tipo così?"
"Mica si sceglie!"
"AH...no...no?"
"Ma sei scemo?"
Fine della tregua. Si era alzata, ricomposta, era tornata la femmina algida, e io mi sentivo nel posto sbagliato, nel modo sbagliato,nel momento sbagliato semplicemente sbagliato.
"E quindi tu saresti un investigatore privato..."
"Si...insomma...Si, se vuoi dire cosi'"
" E ti ha assoldato mio marito..."
"Piu' o meno"
"Ma sei capace di dare una risposta che sia una?"
Ho fatto spallucce
"Senti, puoi evitare di ...Ti posso pagare..."
Assist davanti alla porta.
"Non è una questione di soldi"
Stavo gongolando, avevo ripreso colore e tono
"E' perchè..."
Non era riuscita a dire altro, aveva girato lo sguardo, i capelli le avevano coperto il volto, in parte.
Vedevo i suoi occhi pieni di lacrime.

Ero fregato, fregato, fregato.

martedì 1 novembre 2011

"Nearly lost you" Screaming Trees 1992

"Porca Puttana, Porca Puttana, PORCA PUTTANA!"
Mi faceva un male cane, la mascella scricchiolava, l'occhio si stava gonfiando e il mio orgoglio faceva l'opposto.
Non avevo preso questo lavoro per farmi prendere a pugni.
Avrei dovuto chiedere un extra.
Avrei dovuto non farmi coinvolgere in stronzate simili.
Avrei dovuto avere un'altro tipo di vita.
E avrei anche voluto starmene a bere pina colada sulla spiaggia di Rio ma gli asini volanti non erano ancora passati.
Ma che diavolo ci facevo li'?

Appena sceso dalla macchina avevo cercato con lo sguardo il mio macinino, che si trovava dietro un angolo di una villetta con siepe, abbastanza imboscato per non essere visto ma con una discreta visuale. La macchina era un macello peggio che come l'avevo lasciata, c'era odore di canna, fast food e fluidi corporei.
"Bambi cazzo! 'Sta macchina è una merda ma sei riuscito a renderla un porcile..."
La pseudo-punk-obesa stava sorridendo al suo orso mentre questo sghignazzando cercava di portare la discussione sul vivo.
"Eh...si mo' sistemo, comunque è entrato un tipo in casa..."
"Non è che è il marito?"
"Nono...davvero, è un tizio pelato, è arrivato da 20 minuti. Erano in cucina, da qui si vede, poi si sono spostati..."
"Hai fatto le foto?"
"Ehhhhh...Si capisce"
Gli avevo strappato la Canon, effettivamente non era il marito era un tizio che sembrava Steve Buscemi. Pelato...BINGO!
Un paio di foto mentre i due piccioncini ci davano dentro e lavoro portato a casa...
Mi sono avvicinato col passo del giaguaro alla villetta, cercando di trovare uno spiraglio.
Niente di niente, le case italiane sono un monoblocco di cemento, le finestre piccole e piene di tende.
Come cazzo si fa' questo lavoro?!?
Avevo cercato inutilmente attorno alla casa, finche preso dall'esasperazione e aiutato dalle tenebre avevo provato a scavalcare il cancello che poi era decisamente basso.
Per sicurezza avevo appoggiato la macchina oltre le sbarre e mi ero arrampicato, ma a metà strada,nel mezzo di un agilissimo zompo, il cancello si era aperto, facendomi perdere l'equilibrio e facendomi ruzzolare a terra.
Mi ero rialzato tirando in ballo tutto il pantheon cattolico che mi veniva in mente, cercando di capire se ero caduto sulla macchina o se mi ero rotto qualcosa.
Mi ero diretto verso il retro della casa che dava su un giardinetto, verde, all'inglese, piuttosto molesto nel suo ordine.
Mi ero anche fatto una mezza sghignazzata pensando a quel coglione del marito che si occupava dal giardino mentre la moglie si occupava d'altro.
Si, mi ero reso conto che il marito mi stava sulle palle.
Poi raccontate della solidarietà maschile.
Dietro c'era una vetrata ampia, con una porta a vetri aperta che era coperta dall'esterno da una siepe , che dava sul soggiorno. Sentivo  una discussione animata, molto animata senza carpirne il senso.
Ero li' al buio totale, quando all'improvviso si era accesa la luce, e io mi ero ritrovato li', come un coglione, in mezzo alla vetrata senza nessun nascondiglio mentre la bionda culo alto e il pelatone con la faccia da Steve Buscemi, stavano discutendo piuttosto animatamente.
La situazione era talmente surreale che non ero riuscito a muovere un muscolo.
Ero li' impalato come davanti ad un film, mentre loro ancora non si erano accorti di me.
La cosa è durata poco.
Si sono girati entrambi.
Siamo rimasti li' come idioti per un tempo che a me è parso lunghissimo.
Poi lui ho cercato di saltarle addosso, per strapparle qualcosa di mano.
Io istintivamente mi sono buttato su di lui entrando dalla porta finestra.
Steve Buscemi ha preso due pugni senza fare una piega, poi si è slacciato dalla mia presa non troppo ferrea  ed è sgattaiolato via non senza tirarmi una ginocchiata che mi aveva tolto il fiato.
Ho preso un po' d'aria, cercando di impostare un mezzo sorriso a lei mentre mi stavo alzando.
La bionda era ancora sconvolta.
Ho fatto per alzarmi cercando di fare una battuta.
Non ho fatto in tempo, perchè si è avvicinata e PUM!
Mi ha tirato un cazzottone da peso massimo tra lo zigomo e la mascella.
Vedi le principesse di oggi?
Poi dicono che i principi azzurri sono diventati tutti gay.

lunedì 24 ottobre 2011

"Fell on black days" Soundgarden 1994

Ho fatto la campagna "Maradona". O meglio, avrei dovuto farla.
Avevo passato 6 ore in un campetto di periferia a dar calci ad un pallone con un assistente, mentre i pubblicitari si stavano cuocendo le residue cellule celebrali ai cellulari cercando di capire comedovequando.
Emiliano continuava a fare avanti e indietro dispensando sorrisi a me, al cliente, ai tecnici video che avevano chiamato e anche al custode del campetto, che dopo le prime ore di entusiasmo guardava l'ora perchè lui aveva degli impegni.
Perchè " A me di Maradona non me ne frega un cazzo, dioppo' ".
Aveva anche le sue.
Io invece ero proprio su un altro pianeta.
Avevo messo l'orso bruno sulla casa tutto il giorno promettendogli un extra (stronzo!) e visto che si sentiva solo aveva chiamato la sua ragazza, perchè anche gli orsi bruni si accoppiano, e gli avevo dovuto anche lasciare il mio macinino.
Non avrei mai voluto sapere quello che avrebbero fatto li sopra, qualunque cosa riuscissero a fare.
Sicuramente quello scassone non aveva mai visto tanto movimento.
Io pero' ero distratto, continuavo a pensare a bionda-culo alto e mi stava sorgendo il dubbio che l'interesse che provavo non fosse particolarmente professionale.
Ora, non che mi avrebbero cacciato da un qualsiasi ordine professionale, ma ho la regola di non mischiare mai lavoro e piacere.
Tranne quella volta con l'attrice turca. E con la modella russa. E anche...
Diciamo che in linea di massima non lo faccio, a meno di occasioni particolarmente fortunate.
Si stava facendo buio, cominciava a fare un bel freschino e il servizio era sicuramente andato a monte, sopratutto vedendo il comportamento dei due caballeros che cercavano di scusarsi con il cliente.
Mi stavo godendo la scena in disparte, è sempre bello veder prendere calci nel culo chi se lo merita, quando mi arriva un messaggio.
Capo, ci siamo!!!
Cosa voleva dire? E perchè tre punti esclamativi? E perchè non si capisce mai un cacchio?
Ho chiamato Emiliano per chiedergli un passaggio, lui è stato ben felice di defilarsi da quella Caporetto lasciando la patata bollente al suo socio.
Mi ha chiesto dove dovevo andare.
E io pataca gli ho dato l'indirizzo dei Codarelli.
Emiliano mi ha sorriso malizioso. 
"AAAAAhhhh conosci Carla"
"No...si ...piu' o meno"  imbarazzato,
"Bella figa...eeeeeeee"  aveva stirato la "e" come Wile Coyote quando finisce sotto un masso " Da quando vi ...frequentate?"
Ecco, ci mancava pure l'impiccione
"Non ci frequentiamo"
Lo sguardo che mi aveva lanciato era di assoluta malizia e complicità, quasi mi sono preoccupato che si volesse far me.
Pacca sulla spalla.
"Hai capito la Carla...si da da fare..."
"Perchè?"
"Beh, non è che non abbia dei trascorsi..."
"Tipo?"
Si è guardato intorno, ma cazzo eravamo in macchina, mica in un film di spie
"Lo dico solo a te..." 
Figurarsi allora, lo doveva sapere mezza provincia 
"...La Carla lavorava in un night un paio di anni fa... non ai tavoli, almeno quando l'ho conosciuta io. Gestiva le ragazze. Cioè, gli spettacoli..."
 Le mignotte.
 " ...Ha conosciuto il marito lì, andava a fare il tecnico del suono...solo li', perchè aveva già cominciato con i concerti, ma li ci andava volentieri..."
Hai capito il ciccione col pizzetto...Hai capito la bionda-culo alto.
Le cose del mondo hanno sempre un senso.
Quasi sempre il peggiore .



giovedì 20 ottobre 2011

"Call me a dog" Temple of the Dog 1991

Sembra facile, si torna in gioco. Facile un par di palle.
Non so perchè mi ero aspettato qualcosa di ...boh, non so cosa mi ero aspettato.
La verità e che dopo aver rincorso la stramaledetta smartina gialla con la bionda-culo alto che si massacrava il labbro (chiaro sintomo di tensione o ansia...mi dicevo, qualcosa bolle in pentola), con Bambi che rantolava manco fossimo ai trials per le olimpiadi pensavo sarebbe venuto tutto di conseguenza.
Invece mi trovavo davanti alla casa, impalato.
Senza sapere cosa diavolo fare.
Mica sono un professionista.
Mi stavo già dannando per aver buttato via il mio tempo e quasi sicuramente i soldi (mai , dico mai fidarsi di un guadagno facile facile, è come fidarsi delle promesse di un politico).
"Ha bisogno?"
BANG
La scena  di un individuo con una grossa macchina fotografica davanti a casa sua non era sfuggita alla bionda.
Io che al solito mi prendo una pausa dal mondo quando penso ad altro avevo balbettato qualcosa
"Ah, eh, io?"
Mi aveva guardato con una espressione incuriosita e incazzata.Piu' incazzata che incuriosita.
Mi stavo girando a destra e a sinistra. Di' qualcosa cazzo!
"Eh, no ...perchè?"
"Perchè sono cinque minuti che sta davanti a casa mia..."
Bella voce, se non fosse incazzata.
"...Con quella..."
I puntini di sospensione indicavano una certa richiesta di spiegazioni.
Il dito invece la mia Canon.
"No, questa. Devo fare le foto ad una...casa. Per un immobiliare..."
Non sembrava molto convinta.
"Questa non è in vendita" classica occhiata laterale"Quindi..."
Fuori dalle palle. Non va forte a sottintesi la ragazza.
"Si , arrivederci"
In tre minuti mi ero giocato copertura, libertà di azione e una modica quantità di amor proprio.
E adesso lei sarebbe stata sul chi vive.
"Bambi, dove cazzo sei finito?"
Orso in avvicinamento.
"Eh, l'ho vista che guardava.."dandomi una pacca sula spalla e sorridendo malizioso
 "Che ti ha detto, che ti ha detto?"
"Che le si è rotto un tubo e che è tutta bagnata...Cosa vuoi che mi abbia detto?!? Mi ha beccato!"
"Eh, eri davanti a casa"
Effettivamente.
"Bambi, quando servi non ci sei mai..."


Dovevo studiare qualcosa, ed ero ancora li' impalato quando Occhiata Laterale era ricomparsa con una borsa e si era fiondata in macchina.
Dovevo fare qualcosa.
Si, ma cosa?

lunedì 17 ottobre 2011

"Two Princes" Spin Doctors 1993

Quando mi perdo in certe pensieri a spirale, involontariamente pindarici, perdo un sacco di tempo.
Avevo lasciato Bambi a piedi, davanti alla casa di bionda-culo alto, non preoccupandomi di tutte le derive che sarebbero potute succedere. O meglio, ci avevo pensato, mi ero preparato al peggio ma ero giunto alla conclusione che la lavata di capo che gli avrei fatto sarebbe stata un ottimo deterrente a qualsivoglia fallimento totale.
Al solito mi ero sbagliato.
Mi era arrivato un laconico quanto irritante messaggio:
"Capo me la sono persa :p"
E la cosa che mi aveva fatto piu' incazzare  non era l'evento in sè che in qualche oscuro recesso della mia psiche avevo messo in preventivo.
Era quella cazzo di emoticon da Scooby Doo che aveva messo li', come per dire che c'era da aspettarselo.
Cioè aveva capito prima lui del sottoscritto che sarebbe finita cosi'.
Ero schizzato in macchina, fumandomi in faccia avevo arrossato cosi' gli occhi che stavo per finire contro una di quelle cavolo di bici elettriche portate da quei signori di flanella che se li metti sotto li devi pagare come nuovi, e per schivarlo mi era caduta la cicca tra le gambe provocando un mini incendio nella zona genitale che solo grazie ad un paio di saltelli scomposti nell'abitacolo e a una certa destrezza nella guida ero riuscito a contenere.
In compenso avevo rimediato un bel buco nella tappezzeria della macchina.
Almeno centocinquanta euro di danni e la possibilità di avere la macchina in condizione decente che si andava dileguando quanto lo spiraglio di avere una vita sessuale attiva.
Ero arrivato dopo dieci minuti e chiaramente la cosa era stata semplice in una maniera imbarazzante.
Aveva preso la macchina ed era andata via.
E Bambi fermo a guardare.
E io ancora piu' scemo.
"Non l'ha mai presa in questi giorni"
"Ehhhhh che ti devo dire, oggi invece si"
Facciamo due passi fino al primo bar, duecento metri dal villino, per prendere un caffè.
Che si fa in queste occasioni? Sicuramente chi ha piu' risorse del sottoscritto avrebbe una tattica, un piano di riserva. Io mi limito a celebrare la sconfitta.
Con Bambi.
Che culo!
"Maaaaaa Capo..."
"EH"
"Di dov'è questa tipa? No insomma, di che zona è?"
"Perchè?"
"Stavo pensando che questa è proprio bona!"
"E...?"
"No perchè per me questa è umbra, perchè dall'Umbria escono solo gnocche di qualità. La Bellucci, la Lodovini.Sarà l'acqua? L'aria fresca? Oppure è proprio la zona? C'è qualcosa...Altro che Ugovizza"

Cosa si deve dire a certe affermazioni?
Ero sbigottito e affascinato, stavo per aprire bocca quando Bambi si gira.
"Oh, sta tornando..."

Una smartina gialla avevo preso la curva a tutta velocità, e la stangona si stava letteralmente masticando il labbro inferiore.
Si tornava in gioco, o almeno lo speravo

sabato 15 ottobre 2011

Interludio-"Nutshell" Alice in Chains 1992

Sono andato a casa e tutta la stanchezza si è dissolta.
Ho gironzolato come un leone in gabbia guardando il cellulare.
La mia stupida telefonata. Ho aperto un libro.
C'era una parte sottolineata. 


Se ti amero', entra , ti prego, senza bussare
ma pensaci bene:
avrai il mio pagliericcio,
la polvere, la paglia e gli scricchiolanti sospiri.


Nella brocca versero' acqua fresca,
ti puliro' le scarpe prima che tu te ne vada,
qui nessuno ci disturberà,
in pace potrai rammendare, china, le nostre cose.


Se il silenzio sarà troppo pesante, ti parlero',
se sarai troppo stanca, prendi la mia unica sedia,
se sarà caldo, apriti il colletto, sfilati la sciarpa,
ecco un foglio bianco, se avrai fame:
sarà il tuo piatto se ci sarà cibo,
ma lasciane un po' anche a me...
Anch'io sono sempre affamato.


Se ti amero', entra senza bussare, 
ma pensaci bene:
mi ferirebbe se tu rimanessi lontana troppo a lungo*.




L'ho guardato e l'ho buttato via.
D'altronde certe cazzate funzionano quando hai un certo spirito.
Ora avevo troppi pensieri, e non era il caso di girare attorno ad altri.
Sopratutto avevo troppe cose da fare, o almeno ci provavo.






*A.Joszef

venerdì 14 ottobre 2011

"Galaxie" Blind Melon 1995

Ho preparato la borsa,il corpo macchina, il tele, caricato le batterie, fatto il pieno alla macchina, mentre controllavo la mappa sul portatile.In un eccesso di zelo ho controllato anche le sigarette e nonostante questo tentativo di preparazione scientifico mi sembrava davvero di non sapere cosa diavolo devo fare. Poi mi sono reso  conto che in fondo si trattava di fare delle fotografie di nascosto ad una bella ragazza. E quelle le avrei sapute fare.

Il ciccione abita a Marina Centro, che nonostante i tre quarti di nobiltà che si ostina a sfoggiare è territorio di tutta l’umanità varia ed eventuale, spacciatori , magnaccia e mignotte. Ville dell’inizio del secolo scorso a fianco ad un assurdo grattacielo.
Tipico.
Sono arrivato all’indirizzo, in grande viale alberato a fianco alla via centrale, la casa è una villetta bifamiliare con un giardino, molto “metto su famiglia”. La cosa in qualche maniera mi ha infastidito un pò . 
Ho cercato una posizione che mi permettesse di essere abbastanza nascosto senza perdere di vista l’ingresso.
Sembrava una cosa facile invece ho perso 15 minuti a cercare un parcheggio.
 E mi sono messo ad aspettare.

Ho passato quasi tre giorni a inseguire questa bionda-culo alto senza successo, anzi, direi rimediando una discreta quantità di figure pietose cercando di nascondermi da chi poi a me non faceva proprio caso, ma imbattendomi in baristi, commesse, postini e addirittura un pensionato che mi lanciavano occhiate di disappunto se non proprio di rimprovero, senza ricavare nulla se non una collezioni di :
lei che da acqua alle piante, lei che fa passeggiare il cane, lei che va a prendere il caffè con le amica, lei che legge al parco, lei che va in giro per negozi.



Poca ciccia insomma. E non sarebbe stato utile portare questi risultati a Vanni. Mi sarei potuto scordare i 2000 euro. Una scusa l’avrebbe trovata. Anzi, non si sarebbe degnato neanche di una scusa lo stronzo, potevo già pensare a cosa mi avrebbe detto “Diobono, neanca una foto buona del puttanone? Cossa mi ghe ce facio?”.
Hai voglia a spiegarglielo che forse il puttanone tanto puttanone non era, ma tant’è che invece di pensare al fatto di aver guadagnato duemila euro, pensavo solo di poterne perdere altrettanti, e mi sembrava di vedermi, in una macchina partorita da un giapponese con il maldidenti, con i finestrini giù, una bottiglia di coca calda e sgasata,la gazzetta e il corriere stropicciato e la voglia di andarmene via da qualche parte lontano da lì.
Mi sentivo patetico. E ridicolo. Se mi avesse visto qualcuno che conoscevo cosa avrei detto? Che stavo pedinando una fedifraga? Che stavo aspettando qualcuno? Che non mi partiva la macchina? Ma poi chi cavolo mi avrebbe mai chiesto qualcosa?
Avevo passato gli ultimi anni a costruire una immagine che mi permettesse di allontanare i rompicoglioni e mi era riuscita talmente bene che in definitiva i miei rapporti sociali si erano praticamente ridotti al minimo sindacale. Non era stata una gran furbata. Soprattutto per il lavoro.
-Boss!
Un energumeno di centoventichili mi era comparso davanti alla faccia eclissandomi il cielo e soprattutto la visuale.
-Bambi, che cazzo fai?
Il suo faccione sorridente e il suo marcato accento pugliese accampavano scuse con una faccia tosta e un candore da lasciare sbigottiti.
-Scusa boss, non ti trovavo.
- Cazzo, son solo tre giorni  che stiamo qua…
-Ehhh lo so lo so…è che stè vie so’ tutte uguali.
-D’altronde sono solo sette anni che vivi qui.
-Appunto, mica posso conoscere tutte le vie.
-Appunto.
Mi ha fregato, sono incazzato e la prospettiva di non intascare i 2000 mi fa girar le palle.
-Bambi, qui bisogna quagliare, senno soldi nisba, hai capito?
La merda va sempre a valle, e purtroppo il ragazzone è in fondo alla catena alimentare.
-Boss e io che ci posso fare?
-Intanto arrivare in orario, poi beccare la bionda con la lingua in bocca a un manzo.
-E mica gliela posso mettere io?
Lo guardo un secondo valutando inaspettatamente la cosa.
-Improbabile.
Accendo la macchina, accendo la sigaretta e spengo il cervello.
-Se la vedi andar via seguila e soprattutto chiamami.
- E con cosa la seguo?
-A piedi Bambi.
Schizzo via con la scatoletta, sono quasi le due , ho fame , ho sete, ho sonno e mi sono rotto le palle per l’intera mattinata.
Nonostante l'estate stesse finendo,  le domeniche piovose non avevano ancora preso a calcinculo le ultime giornate di mare  di qualche settimana prima. Stavo sudando in maniche di camicia. Una sauna.
E a volte, il caldo, la stanchezza e l’incazzatura mischiati insieme fanno brutti scherzi. Certo, Bambi non era credibile, ma se avessi trovato il modo di fare un paio di foto della bionda con qualcuno, con il giusto taglio e la giusta inquadratura mi sarei risolto il problema.

Stavo rimuginando sulla possibilità di organizzare una bella messa in scena.


Mi sentivo Hannibal dell'A-team.
Poi mi sono sentito un po' coglione

martedì 11 ottobre 2011

“Get myself arrested” Gomez 1998




Mentre mi avvio verso l’ufficio sfilo dalla cartellina la foto della ragazza. Provo ad immaginare la sua voce, come sorride. Come mangia mentre discute a tavola. Due sono le cose importanti delle donne, come camminano e come mangiano. Da come camminano si capisce come sono a letto, ma da come mangiano si capisce come si relazionano agli altri. Ci sono quelle che sono talmente impegnate sul loro piatto che a stento alzano gli occhi, egotiche al punto da ridurti ad accessorio da portare in giro fino alla stagione successiva. Quelle che per sembrare interessate non toccano cibo, e continuano a tirar su e giu’ la forchetta senza mai portarla a destinazione, talmente rose dall’ansia di avere un compagno da dimenticare il loro sostentamento. 

 
Fantastico un po’ su come potrebbe essere il nostro primo incontro,poi viro un po’ sulla fantasia erotica e quasi senza accorgermene me la immagino sulla scrivania del mio ufficio, mentre lei mi chiede di non far vedere le foto a suo marito, anzi no,non le interessa del marito, vuole scappare, scappare con me, mentre mugola e mi stringe le cosce sui fianchi…
      - Boss!
      - E che cazzo Marika…ma che ci fai qui? E’ domenica.
       - Che ci fai tu qui? Io vengo sempre la domenica. Studio, c’è internet, è tranquillo.
In effetti la catacomba a tranquillità va forte.
-       Che è quello?
-       Niente, un lavoro…
-       Che lavoro?
-       Storia lunga
-       Guarda che vanno sistemate le foto per la campagna delle mele, e mi ha telefonato Jessica per il lavoro con Maradona.
-       E tu che ne sai?
-       Ci sentiamo sempre, quando vai alla Brasi e Ori?
La società segreta delle stagiste sa sempre tutto, soprattutto se sono campane.
      -  In settimana.
-  Devo chiamarti Bambi?
Bambi è una sorta di assistente sul campo, un ragazzone di 120 chili, fuoricorso da almeno 7 anni con la passione viscerale dei fumetti e della fotografia.
Conosce i lavori di fotografi per me emeriti sconosciuti, si entusiasma per un taglio di luce, commenta ad alta voce.
Davvero molesto, ma a ottimo mercato e pure bravo. Una volta gli ho persino chiesto perché non si mettesse a fare il fotografo in proprio. Mi ha risposto che gli avrebbe preso troppo tempo allo studio.
-       Digli che questa settimana ho bisogno di lui
-        Guarda che questa settimana ha un esame…
-       Ma se ha smesso di frequentare il millennio passato.
-       Si, ma ha detto che questa volta vuole finire.
-       Digli che gli do trecento euro, cento subito, e il resto a lavoro finito.
-       Sei una merda.
-       Mors tua , vita mea.

Lascio l’ufficio con un bel sorrisetto soddisfatto stampato in faccia, con duemila euro in tasca e con la convinzione che almeno per un paio di mesi, ho svoltato.Se mi tolgo i trecento da dare a Bambi per starsene appostato, un centinaio per le spesucce e un altro per benzina e affini mi rimangono tremilacinquecento tondi tondi, qualche mese di affitto e qualche serata di bagordi. Ottimo.


Se fossi veramente bravo farei fare tutto a Bambi e me ne starei a panciolle ad incassare.

Secondo i parametri dell’allegra sinistra italica sarei uno sfruttatore, per i piu’ benevoli solo un ingranaggio del meccanismo sfruttatore/sfruttato. Ho smesso di preoccuparmi di queste cavolate quando la sopravvivenza è diventata il primo problema.

D'altronde ho studiato Marx e Keynes all'università.

sabato 8 ottobre 2011

"Lazy Flies" Beck 1998


E' una bella giornata, e aspetto il mio improbabile datore di lavoro come un gatto al sole, con gli occhiali calati e un paio di sigarette come comfort.
 In questo momento tutto mi sembra perfetto. L’aria è leggermente fresca, ma stando al sole non da fastidio, passa qualche bicicletta, e dal momento che ho lo studio vicino l’università, anche alcune giovani fanciulle che data la improbabile stagione e gli ormoni hanno deciso di tenere indumenti leggeri. Probabilmente tra un paio d’ore ne subirano le nefaste conseguenze nei bagni della facoltà. In compenso riempiono la mia giornata di un innaturale ottimismo.
Ecco, è in questi momenti che vorrei essere immortalato, beato con un sorriso ebete, perché i problemi sono abbastanza fuori fuoco. 
Sono preso da questi importantissimi pensieri quando vengo richiamato sulla terra.
-       Baldo maledetto!
Non sento chiamarmi così da anni, ci metto un po’ a focalizzare il Vanni, noto organizzatore delle peggiori, o miglior a seconda del punto di vista, nottate della mia scadente avventura universitaria.
Parliamo del più e del meno per una decina di minuti, intervallate da sonore risate, le sue, violente pacche sulle spalle, sempre le sue, e vani tentativi di fuga, miei.
Mi racconta qualche storia strana dove sono sempre presenti donne, nani e qualche fuoco d’artificio, il labile confine tra realtà e finzione con Vanni proprio non esiste, tutto si mescola alla Bunuel con buona pace della somma verità.
- E quindi agenzia investigativa?
-  Sì, adesso si chiama così, una volta si diceva investigatore privato, ma si          immaginavano tutti Magnum P.I…
Sostanza della cosa mi offre di pedinare la moglie di questo tale, Codarelli, uno che si occupa di organizzare concerti ed è sempre in giro.
Mi fa vedere le foto, e se lei lo tradisce ha tutto il mio appoggio. Lui è un ciccione con la coda e il pizzetto, lei una divinità greca, alta, bionda, gambe lunghe, vita sottile.
 Bellissima.
-       Lei è Carla Codarelli, ha 29 anni, per un po’ ha lavorato con il marito, da sei mesi ha lasciato perché dice di voler mettere su una attività sua. Però in sei mesi non ha combinato nulla. Il marito pensa che abbia una tresca, perché lei è sempre irrintracciabile e non sa dove passa le giornate.
Come diavolo fa una così a stare con uno così ?
-       Ci ha contattato settimana scorsa mentre era in zona, pensa consigliato da un      
      amico cornuto come lui, che tanto sicuro che lo è , che era rimasto   soddisfatto…”.
Ma la domanda giusta da farsi è un’altra. Chi è il piu’ stronzo, lui che sta con una donna così o tu che ti chiedi come fa?
       -…quindi si tratterebbe di pedinarla per un paio di settimane, venti giorni al massimo, e di  fotografarla durante il giorno…
       - Ma perché lo chiedi a me?
       -   Baldo, è la solita storia di corna, al limite. Solo che i signori sono di qua,
           e io ho già un paio di lavori che non posso perdere a Padova. E’ una sciocchezza, 
           si tratta di appostarsi in una macchina e seguirla, roba da bocia…
        - Si ma perché io?
        - Perchè sei sempre stato  uno che si fa gli affari suoi, eppoi qui a chi chiedo? 
        - Dieci giorni… io sono impegnato.
        -  Duemila euro subito e duemila a lavoro finito
        - Le spese?
        - Cazzi tuoi
        - Accetto.

giovedì 6 ottobre 2011

“Stories” Therapy? 1995



Stamattina mi sono svegliato tardi perché il sole ha deciso di puntarmi la faccia mi sono trascinato in bagno.
Vivo in un bilocale attillato nella zona della Barafonda, che già non suona come un quartierino chic, in una parte che qualche amico dotato di poco tatto ha definito “la casbah”. L’appartamento sarebbe anche carino, a metà strada tra un pueblo blanco spagnolo e una casa di un’isola greca. Con la differenza sostanziale che in qualsiasi di questi due idilliaci  luoghi non hai come vicino uno stronzo cinese che ti ha taglia le gomme perché uno gli parcheggia davanti al cancello.
Non ho la sicurezza matematica sia stato lui, ma il fattaccio è avvenuto dopo che ci siamo urlati in faccia un paio di volte e le gomme erano tagliate dalla parte del cancello. 
Effettivamente non rimangono molti dubbi. 
Eppoi ha la faccia di chi ti taglia le gomme, è culturale. Si smezzano pure le pallottole in Cina.
Mi sono ripromesso di spaccargli il parabrezza appena posso. Non sono molto tagliato a fare queste cose. Poi vorrei evitare la ritorsione gialla. Potrebbe finire in una faida.
L’unica cosa che mi viene in mente è che oggi è il giorno di scegliere il cambio.
Il cambio è un assurdo quanto scomodo modo per non avere la casa vuota ma non spendere nulla.
Eppoi a me Ikea mi sta sulle palle.
Me l’ha insegnato un salentino quando vivevo a Roma, solo che li’ il metodo dopo poco era diventato inutilizzabile a causa della massiccia presenza di pugliesi in loco.
Con questa premessa dovrei dire che anche a Milano dovrebbe essere impossibile farlo, ma tant’è, nella intontita provincia romagnola, vicino al triangolo del mobile funziona eccome.
 In pratica si basa sulle vendite televisive combinato con l’altrettanto indispensabile diritto di recesso. Sulle televisioni regionali fior di presentatori con tanto di belle di paese ammaestrate nel disperato tentativo di risollevare l’economia nazionale vendono arredi completi, salotti, cucine, elettrodomestici.
Se entro 10 giorni non sei convinto dell’acquisto, la legge italiana ti permette di restituir tutto al mittente, cosa che deve venire fatta entro 30 giorni attraverso una raccomandata.
L’inghippo sta che il venditore, nella frenesia della vendita e assolutamente scevro di questi piccoli dettagli offre le spese di spedizione e recesso a carico suo.
Questo sta a dire una bella squadra di facchini che va a prendere il mobilio, te lo porta a casa, lo monta  e lo smonta, carica tutto sul furgone e via. Tutto questo mentre tu te ne puoi stare seduto sull’unica sedia che realmente ti appartiene nella stanza senza muovere un dito.
E’ sadicamente geniale, e sono otto mesi che cambio arredamento. E’ molto chic, se non sai il perché.
Quindi mi sono messo a fare zapping cercando di incontrare il mio gusto e non incontrare le sette aziende che avevo già visitato. Non che ci sia niente di male o di illegale, anzi, mi sono ripromesso di rifare il giro daccapo a fine anno, ma troppo vicino mi sembrerebbe di uscire a cena con una ragazza nuova e una ex lasciata di fresco. E’ imbarazzante.
Tipologie di venditori che attirano la mia attenzione
1) La tipologia zio scemo ovvero quello che assomiglia a quel familiare che incontri solo durante le feste comandate e che deve essere simpatico sempre e comunque, racconta storielle per cui ride solo lui, fa scherzi scemi e finisce sempre per proporre qualche improbabile gita a cui poi non parteciperà nessuno.
Solitamente ha una sorta di riportino, è leggermente soprappeso e quando ti propone l’acquisto ne fa una questione personale, della serie “Non vi fidate di me?”
2) Il figaccione fuori tempo massimo. E’ solitamente un uomo di mezza età che vorrebbe sembrare piu’ giovane perché si sente venti anni in meno. E quasi sempre accompagnato nelle televendite da una signorina vestita in modo piuttosto succinto che sembra palesemente annoiata. Quando presenta una lavatrice lo fa con una tensione sessuale quasi imbarazzante.
3)La mitraglia. E’ il vostro amico delle medie che quando imparava qualcosa per essere interrogato, visto che aveva una memoria a breve corsa la doveva sparare come una sventagliata di AK47 prima di scordarla. Non ho mai capito il perché l’hanno scelto.
Probabilmente è parente di qualcuno.

Trovo quello che fa per me dopo un paio d’ore, mi preparo qualcosa da mangiare indeciso su come uccidere la giornata, e mi accorgo che ho un paio di chiamate sul cellulare, che tengo si sempre acceso, ma senza suoneria, quindi praticamente inutile.
Quando richiamo mi risponde una voce maschile con una pesante inflessione veneta.
-       Mi scusi ma ho ricevuto una chiamata a questo numero.
-       Chi è lei?
-       Come le dicevo ho ricevuto- Lo calco perché è una cosa che mi sta terribilmente sulle palle – Una chiamata dal suo numero.
-       Baldazzi, testa de casso, non riconosci gli amici?

Vanni dal Ben, testa quadrata, un pizzetto anni 90, occhi da matto e un pesante accento veneto è una specie di folle con cui ho diviso qualche anno di università, cioè mentre io la facevo lui era sempre in qualche giro strano e nei progetti piu’ assurdi. L’ultima idea che mi aveva proposto era di produrre strane scarpe fetish, che a detta sua avevano un mercato folle. Le mie ultime notizie risalivano ad un paio di anni fa con l’apertura di una gelateria in Venezuela.
Quindi dovevo essere rimasto abbastanza indietro.

-       Vanni? Pensavo fossi in Venezuela.
-       In Venezuela?
-       Eh!
-       Fai ancora il fotografo?
-       Si.
-       Professionista?
-       Se cosi’ si puo’ dire…
-       E hai l’attrezzatura?
-       In che senso ?
-       No dico, teleobiettivi, zoom…
-       Di cosa hai bisogno?
-        Te la faccio breve, ho un lavoro per te, anche se ti puo’ risultare un po’… insolito diciamo.
-       Guarda, non faccio quel genere di lavoro…
-       No hai capito male- ridendo – Senti, io sono dalle tue parti domani, ci possiamo incontrare?
-       Dovrei guardare in agenda
-       E’ sabato Baldo,non fare lo stronzo…
-       Si, ma sono un po’ preso in questo periodo…
Vado in bagno a pisciare, evitando di tirare lo sciacquone che si sente.
-       Si va bene per pranzo?
Almeno rimedio un pranzo gratis.
-       Perfetto a domani.

Sono piuttosto soddisfatto di come ho gestito la cosa, in realtà non ho la piu’ pallida idea di cosa puo’ aver in testa  Vanni. Se non sono lavori strani sono donne.
In ogni caso vista la mia penuria economica non posso fare troppo lo schizzinoso.
E tiro lo sciacquone.

mercoledì 5 ottobre 2011

"Rhytm and blues alibi" Gomez 1998

Quando esco dall'ufficio sono le sei ed è chiaramente tardi. Prendo la macchina, straccio la multa sul parabrezza cercando quel vigile bastardo che ce l’ha con me,promettendogli una morte lunga e dolorosa, e corro all’ufficio di Emiliano.

Emiliano Ori è il pubblicitario con il quale lavoro più spesso, sembra uscito da una rivista di moda, è belloccio, sempre in tiro e sempre sorridente.
Ma quando apre bocca dice certe vaccate che fanno tremare i muri.
Piccolo esempio, perché  sembra sempre che esageri.

Ufficio del direttore di una Banca di San Marino.
- Dott. Moretti, ho un’idea incredibile…
Lo guardo esterrefatto perche siamo andati in macchina insieme e ha sparato cazzate senza senso per tutto il viaggio.
- Pensi l’immagine, un cliente alla sportello della sua banca, sorridente e a  fianco un signore di colore..claim …Ho portato il NERO…ha capito? Il gioco col nero e IL NERO..hahaha.
Ho guardato Emiliano, il direttore ha guardato Emiliano, poi ha guardato me. 
Tempo trenta secondi ed eravamo fuori. A San Marino non sono proprio delle cime, ma questo era troppo.
- Dici che non gli è piaciuto?
- Emi, ma sei scemo?

Arrivo trafelato, con la consapevolezza nascosta che non trovero’ nessuno in ufficio, cellulare staccato, per certa gente il week end inizia presto, A Emiliano a volte inizia di giovedi’. C’è una segretaria nuova in reception, succede ogni tre mesi. Sono neolaureate pagate in nero 300 euro attirate con la speranza che dopo un breve periodo di prova possano lavorare nella comunicazione.
C’è ancora gente che ci crede.
-C’è Emiliano?
-Dovrebbe essere in sala riunioni-
L’ufficio ha tre stanze, se non lo sai tu…
-Me lo chiami per favore?
-Un attimo-
-…-
-…-
-…-
-Quindi?
- Mi sono ricordata che è in riunione con Andrea.

Andrea Brasi, trentaquattro anni, sposato con una delle donne piu’ ricche della zona. Untuoso, inutile e gran puttaniere. Escono dalla stanza.
-Ohhhhhhhhh come stai?
-Bene Andrea, tu?-
-Benissimo, sei qui per parlare con Emi?-
-Si dovremmo chiudere quelle fatture…
-Ottimo ottimo , GRANDE! Mi raccomando, salutami tuo padre-
-Sicuro-
Esce Emiliano.
-Ohhhhhhhh-
A volte mi sembra di essere partito a piedi per andare in Cina come Marco Polo, essere tornato e avere fatto il giro da amici e parenti. A quel punto i grandi stupori derivanti dalla mia presenza sarebbero accettabili.
-Ciao Emi-
-Stasera abbiamo un tavolo alla Villa se ti và.
- No, grazie, sarei venuto ma ho un impegno…
-Ci sono anche un paio di nostre amiche.
-No davvero, ho un impegno, giuro, vengo la prossima volta…
-Me lo prometti?
-Si si promesso, senti Emi sarei venuto per quelle fatture…
- A proposito abbiamo un nuovo cliente ,è un costruttore e mi ha chiesto di fare un servizio con…indovina?
-Non ho idea.
-Dai , un grande.
-Giuro Emi, non ho idea.
- Con M A R A D O N A .
-…e come ci arrivi a Maradona?
-Tranquillo, è gia tutto organizzato…
- Si vabbè, io sarei venuto per quelle fatture…
- Ma ci pensi? La Brasi e Ori che fanno una pubblicità con Maradona, SPACCA!
-Si ma…
-Ti faccio telefonare da Jennifer la prossima settimana per organizzare lo shooting, magari andiamo dal cliente e gli spieghi un paio di cose sulla campagna, hai già qualche idea?-

Questa del “qualche idea” è diventata una consuetudine da quando i “creativi” mi hanno chiesto di partecipare alle loro riunioni per fare un po’ di brainstorming sul prodotto.La prima volta, preparato come uno scolaretto mi ero avventurato a fare qualche proposta. Loro entusiasti, io stupito.
Dopo un paio di volte, il brainstorming lo facevo io e loro ascoltavano, la quarta volta mi hanno lasciato da solo nell’ufficio riunioni, la seguente è stato chiaro che all’idea ci dovevo pensare io.
Naturalmente gratis.

- Fammi sapere almeno qualcosa sul cliente
-Ti faccio mandare un file da Jennifer lunedì, va bene? Oh Bastiano…
- Si
-Mi raccomando, salutami tuo padre.

Sono andato a casa cercando di trovare inutilmente una soluzione alle mie esigue finanze. Ho acceso la Tv, ho preso un paio di DVD e ho fatto le quattro di mattina facendo finta di vederli.
Di soluzioni, nemmeno l’ombra.