Sono andato a casa e tutta la stanchezza si è dissolta.
Ho gironzolato come un leone in gabbia guardando il cellulare.
La mia stupida telefonata. Ho aperto un libro.
C'era una parte sottolineata.
Se ti amero', entra , ti prego, senza bussare
ma pensaci bene:
avrai il mio pagliericcio,
la polvere, la paglia e gli scricchiolanti sospiri.
Nella brocca versero' acqua fresca,
ti puliro' le scarpe prima che tu te ne vada,
qui nessuno ci disturberà,
in pace potrai rammendare, china, le nostre cose.
Se il silenzio sarà troppo pesante, ti parlero',
se sarai troppo stanca, prendi la mia unica sedia,
se sarà caldo, apriti il colletto, sfilati la sciarpa,
ecco un foglio bianco, se avrai fame:
sarà il tuo piatto se ci sarà cibo,
ma lasciane un po' anche a me...
Anch'io sono sempre affamato.
Se ti amero', entra senza bussare,
ma pensaci bene:
mi ferirebbe se tu rimanessi lontana troppo a lungo*.
L'ho guardato e l'ho buttato via.
D'altronde certe cazzate funzionano quando hai un certo spirito.
Ora avevo troppi pensieri, e non era il caso di girare attorno ad altri.
Sopratutto avevo troppe cose da fare, o almeno ci provavo.
*A.Joszef
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