Mentre mi avvio verso l’ufficio sfilo dalla cartellina la foto della ragazza. Provo ad immaginare la sua voce, come sorride. Come mangia mentre discute a tavola. Due sono le cose importanti delle donne, come camminano e come mangiano. Da come camminano si capisce come sono a letto, ma da come mangiano si capisce come si relazionano agli altri. Ci sono quelle che sono talmente impegnate sul loro piatto che a stento alzano gli occhi, egotiche al punto da ridurti ad accessorio da portare in giro fino alla stagione successiva. Quelle che per sembrare interessate non toccano cibo, e continuano a tirar su e giu’ la forchetta senza mai portarla a destinazione, talmente rose dall’ansia di avere un compagno da dimenticare il loro sostentamento.
Fantastico un po’ su come potrebbe essere il nostro primo incontro,poi viro un po’ sulla fantasia erotica e quasi senza accorgermene me la immagino sulla scrivania del mio ufficio, mentre lei mi chiede di non far vedere le foto a suo marito, anzi no,non le interessa del marito, vuole scappare, scappare con me, mentre mugola e mi stringe le cosce sui fianchi…
- Boss!
- E che cazzo Marika…ma che ci fai qui? E’ domenica.
- Che ci fai tu qui? Io vengo sempre la domenica. Studio, c’è internet, è tranquillo.
In effetti la catacomba a tranquillità va forte.
- Che è quello?
- Niente, un lavoro…
- Che lavoro?
- Storia lunga
- Guarda che vanno sistemate le foto per la campagna delle mele, e mi ha telefonato Jessica per il lavoro con Maradona.
- E tu che ne sai?
- Ci sentiamo sempre, quando vai alla Brasi e Ori?
La società segreta delle stagiste sa sempre tutto, soprattutto se sono campane.
- In settimana.
- Devo chiamarti Bambi?
Bambi è una sorta di assistente sul campo, un ragazzone di 120 chili, fuoricorso da almeno 7 anni con la passione viscerale dei fumetti e della fotografia.
Conosce i lavori di fotografi per me emeriti sconosciuti, si entusiasma per un taglio di luce, commenta ad alta voce.
Davvero molesto, ma a ottimo mercato e pure bravo. Una volta gli ho persino chiesto perché non si mettesse a fare il fotografo in proprio. Mi ha risposto che gli avrebbe preso troppo tempo allo studio.
- Digli che questa settimana ho bisogno di lui
- Guarda che questa settimana ha un esame…
- Ma se ha smesso di frequentare il millennio passato.
- Si, ma ha detto che questa volta vuole finire.
- Digli che gli do trecento euro, cento subito, e il resto a lavoro finito.
- Sei una merda.
- Mors tua , vita mea.
Lascio l’ufficio con un bel sorrisetto soddisfatto stampato in faccia, con duemila euro in tasca e con la convinzione che almeno per un paio di mesi, ho svoltato.Se mi tolgo i trecento da dare a Bambi per starsene appostato, un centinaio per le spesucce e un altro per benzina e affini mi rimangono tremilacinquecento tondi tondi, qualche mese di affitto e qualche serata di bagordi. Ottimo.
Se fossi veramente bravo farei fare tutto a Bambi e me ne starei a panciolle ad incassare.
Secondo i parametri dell’allegra sinistra italica sarei uno sfruttatore, per i piu’ benevoli solo un ingranaggio del meccanismo sfruttatore/sfruttato. Ho smesso di preoccuparmi di queste cavolate quando la sopravvivenza è diventata il primo problema.
D'altronde ho studiato Marx e Keynes all'università.