sabato 5 novembre 2011

"Smell like teen spirit" Nirvana 1991

"Allora? chi cazzo sei?"
Buongiorno principessa.
PUM
Calcio nello stomaco.
Adesso basta!
Ho provato a respirare, poco e male. Non sono un atleta, ma per nulla al mondo mi sarei fatto dare un altro colpo dalla bionda. Non di quel genere intendo.
Ha preparato un altro calcio, ho preso con la mano sinistra lo stivale e l'ho ruotato. E' finita con culo per terra.
Due a uno.
"Brutto stronzo!"
Ho cercato di rialzarmi, biascicando qualcosa
"Calma, calma,calma"
Mi sono trascinato a quattro zampe verso un tavolino mentre la bionda mi ha lanciato l'ennesimo sguardo di traverso mentre si massaggiava il fondoschiena.
Ho pensato in ordine:
che stavo facendo collezione di quel genere di sguardi
che mi ero fatto mettere KO da una donna
che questa tizia picchiava come un camionista
che comunque aveva un gran bel culo.
Tutto invece di pensare a come uscire da quel cazzo di guaio.
Già, perchè non avevo mai dato seriamente peso a quello che stavo facendo, era un mezzo gioco, pagato.
La cosa invece aveva preso forma consistente quando dalla bocca rosa glitterata è partito il colpo.
"Basta, chiamo la polizia!"
Già, e io cosa gli avrei raccontato?
Poi, era come scesa l'illuminazione divina.
"E gli racconti anche di Steve Buscemi?"
"..di chi?"
"Del tizio con cui stavi litigando..."
"Che ne sai?"
"Ne so quanto basta, chiama ...chiama"

 Sarebbe stata anche una situazione divertente , la bionda per la prima volta seduta nervosamente davanti, giocherellando con la fede, con quelle chilometriche gambe accavallate in bella vista, se non avessi avuto uno straccio gocciolante pieno di ghiaccio sulla faccia, mentre cercavo di non fare casino su  quel divano candido dove mi ero spiaggiato. L'occhio lo sentivo un melone, cercavo di non lamentarmi anche se il mio corpo urlava ahiahiahi, e tutte le volte che mi muovevo dal pacco schizzava un cubetto di ghiaccio.
Avevo bluffato bene, o meglio avevo bluffato e lei aveva voluto crederci.
Probabilmente non aspettava altro.

"Quindi Buscemi?"
"Chi? AH ...Carlo, bastardo..."
Andavo a braccio, come nelle interrogazioni a scuola, prendi una informazione, giraci attorno e aspetta che il tuo interlocutore abbia voglia di continuare.Andava sempre abbastanza bene. A parte matematica. Avevo 4.Non era una gran chiacchierona la prof.
"Appunto ...Carlo, avete...avuto...una... discussione"
"Chiamala discussione"
"Si...si fa per dire...."
"Non me lo aspettavo, davvero non me lo aspettavo"
"Era la...prima ...volta"
Mi ha lanciato un sguardo che mi ha trapassato
"Certo, cosa credi?"
"No è che sai...a volte, tra persone...succede che..."
Stavo annaspando, che cosa cosa diavolo stavo dicendo?
"Se avessi saputo che mi sarebbe entrato in casa cosi', avrei preso le mie precauzioni"
"Quindi...mai  in casa..."
"Ti sembra normale?"
Boh, se due hanno una relazione extraconiugale il normale è labile, quantomeno lo si sistema a spanne.
"Dipende..."
"Non è particolarmente divertente accogliere in casa chi ti ricatta, no?
Ricatto ? mi sono tirato su, mi è partito un altro cubetto.
"Ma che bastardo!"
Lei mi ha guardato incuriosita. Ha quasi sorriso.
"Già"
"Ma come ...dico...con un tipo così?"
"Mica si sceglie!"
"AH...no...no?"
"Ma sei scemo?"
Fine della tregua. Si era alzata, ricomposta, era tornata la femmina algida, e io mi sentivo nel posto sbagliato, nel modo sbagliato,nel momento sbagliato semplicemente sbagliato.
"E quindi tu saresti un investigatore privato..."
"Si...insomma...Si, se vuoi dire cosi'"
" E ti ha assoldato mio marito..."
"Piu' o meno"
"Ma sei capace di dare una risposta che sia una?"
Ho fatto spallucce
"Senti, puoi evitare di ...Ti posso pagare..."
Assist davanti alla porta.
"Non è una questione di soldi"
Stavo gongolando, avevo ripreso colore e tono
"E' perchè..."
Non era riuscita a dire altro, aveva girato lo sguardo, i capelli le avevano coperto il volto, in parte.
Vedevo i suoi occhi pieni di lacrime.

Ero fregato, fregato, fregato.